Ormai da qualche decennio l’Europa ha imposto agli stati membri di attuare riforme con l’obiettivo di salvaguardare la continuità aziendale soprattutto nell’ambito della crisi d’impresa.
La continuità aziendale rappresenta la capacità dell’impresa, in una prospettiva temporale di un intero esercizio, di produrre ricavi e far fronte puntualmente alle proprie obbligazioni. La valutazione relativa alla continuità aziendale da parte degli amministratori non può limitarsi alla redazione del progetto di bilancio, ma deve essere continua. In breve, la continuità aziendale deve essere monitorata costantemente. Proprio l’adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili rappresenta lo strumento utile tanto che la vigente normativa la impone anche al fine della tempestiva emersione della crisi.
Quando ormai ci si trova innanzi a dei flussi di cassa in entrata inadeguati a fare fronte a quelli in uscita, l’impresa è in crisi e si dovranno attivare quelle procedure previste nel nostro ordinamento per la salvaguardia della continuità aziendale che si traduce nella tutela sia della produzione nazionale sia dei livelli occupazionali.